Breve sintesi sui lavori realizzati nel 2024 nel comune di Trento

22/01/2025 - Il territorio del capoluogo è attraversato da un importante e articolato reticolo idrografico che va dal principale Fiume Adige (per 16 km) fino ai corsi d’acqua minori che solcano i versanti ad est e ad ovest della Città, comprendendo i canali di fondo valle a Trento nord. Nel 2025 prosegue l’impegno tecnico del Servizio Bacini montani ed è confermata la destinazione di risorse da parte della Provincia per migliorare la sicurezza idraulica e mitigare gli effetti dei fenomeni possibili sul territorio del Comune di Trento, quali le esondazioni per le piene più severe, le colate di detrito nei bacini a carattere torrentizio, le crisi dei lunghi tratti coperti dei canali o dei numerosi attraversamenti stradali. Ciò a fronte di un clima in cambiamento verso l’aumento degli eventi estremi e la reazione della popolazione chiamata a convivere con l’accresciuta vulnerabilità idrogeologica.
In questo inizio d’anno, si coglie l’occasione per un sintetico consuntivo sui lavori del 2024 e un cenno al programma per il 2025.

1. Il fiume Adige, fino all’anno 2000 di competenza dello Stato tramite Genio civile è ora di competenza del neo costituito Ufficio Adige, Studi e pianificazione (Servizio Bacini montani) che provvede al monitoraggio delle piene, alla manutenzione delle sponde, alla pianificazione degli interventi, in questa fase soprattutto destinati al consolidamento dei corpi arginali pensili (rilevati in terra) a rischio sifonamento o sormonto. Il 2024 ha visto la progettazione e l’approvazione di alcuni importanti interventi per il miglioramento della sicurezza idraulica e geotecnica lungo il Fiume Adige, tra cui, per l’importanza della Città si sottolineano quelli in sponda destra a protezione della frazione Vela, per un totale di 4.921.000 euro con il co-finanziamento di fondi europei. L’opera comporterà l’alleggerimento della gestione delle emergenze previste Piano di protezione civile di competenza comunale (gennaio 2023).

 

2. E’ la notte tra il 28 e il 29 luglio quando l’evento pluviometrico più severo del 2024 innesca lungo i ripidi bacini del massiccio della Vigolana due colate pressoché simultanee di detrito, una sul versante nord lungo il rio Lavina Grande diretta in località Laresi di Vigolo Vattaro e una lungo i rio Stanghet sul versante ovest in direzione località Le basse a Mattarello. Ci vorranno diverse settimane per ripristinare la funzionalità delle infrastrutture, l’agibilità degli edifici e riportare le aree colpite ad un livello sufficiente di sicurezza. Le opere di difesa costruite dopo l’evento del 2018 (VAIA) non si sono dimostrate sufficienti, a causa dell’evento (si studierà poi) di magnitudo superiore alla massima soglia per cui erano state progettate.

Dopo il primo ripristino dei presidi esistenti, Provincia e Comune hanno definito metodo, programma e riparto dei finanziamenti, per dividersi le azioni di miglioramento strutturale del sistema attuale di mitigazione del rischio idrogeologico. In corso del 2025 la relativa progettazione con il Comune protagonista e valle di Via Nazionale e i Bacini montani a monte.

 

3. Nel 2024, per migliorare il coordinamento nelle calamità di natura idrogeologica, su iniziativa della Federazione dei Vigili del Fuoco volontari della Provincia, il Servizio Bacini montani ha incontrato nei mesi scorsi i 13 corpi dell’Unione distrettuale di Trento con la consegna delle schede dei punti di controllo relativi alle sezione idraulicamente più critiche. Presenti i vertici tecnici e politici del Comune - da cui dipendono i corpi dei Vigili del fuoco volontari - per accrescere consapevolezza e collaborazione all’interno del Sistema della Protezione civile provinciale.

Continua lungo il tratto del Comune di Trento anche la collaborazione per il miglioramento e l’integrazione dei punti di alaggio per l’accesso con i natanti al fiume Adige da parte dei Vigili fuoco per necessità di soccorso.

 

4. La manutenzione periodica dei presidi idraulici - vasche e griglie a protezione dei tratti coperti o degli attraversamenti stradali – segue un programma con cadenza differenziata in ordine alle previsioni di funzionamento ordinario, così come la liberazione degli alvei dalla vegetazione interferente con la sezione idraulica. Sono decine le segnalazioni ricevute nel 2024 per piccoli interventi di manutenzione nel Comune di Trento, per i quali si procederà in ordine di priorità soprattutto nella stagione invernale, quando le squadre di operai dei “Bacini montani” devono sospendere i lavori per la realizzazione delle opere più importanti. Sono state calendarizzate operazioni a Sopramonte, a Ravina, a Romagnano nei sobborghi della “collina est”, in città a monte dei tratti coperti. Il torrente Fersina nei suoi 3 km di tratto cittadino, vede un trattamento periodico della vegetazione, finalizzato ogni 4-5 anni (prossimo nel 2026) al mantenimento delle specie igrofile strategiche per la qualità ambientale del corso d’acqua, così fortemente canalizzato e al contrasto delle specie infestanti.

 

5. Il trattamento della vegetazione lungo il Fiume Adige è un’operazione di manutenzione necessaria, disciplinata da uno specifico Piano, dove si ricerca l’equilibrio tra le priorità idrauliche e il rispetto di principi ambientali e tutela del paesaggio. Sono incluse sia “semplici” operazioni di sfalcio, una o due volte l’anno, per mantenere a prato certe zone adiacenti le sponde, che di interventi di taglio selettivo di bosco ripariale. E’ così anche nel tratto all’interno dei confini del Comune di Trento dove gli attori materiali del taglio sono il Comune stesso, che ha in concessione dalla Provincia le piane golenali accessibili, i Bacini montani che affidano prevalentemente i lavori a ditte specializzate, e il Servizio foreste che opera durante l’inverno con proprie squadre. Nel corso del 2024 sono stati trattati 3,7 km dei 16 km di lunghezza del fiume abbracciato dal Comune.

 

6. E’ frequente la collaborazione con il Comune per il recupero e lo smaltimento di rifiuti purtroppo abbandonati lungo i corsi d’acqua minori e nelle aree golenali del fiume Adige. A fine 2024, d’intesa con le strutture competenti comunali, il Servizio ha avviato una sperimentazione per il contrasto all’abbandono dei rifiuti su aree del demanio idrico provinciale tramite la posa di barriere “verdi” con specie vegetali idonee.

 

7. Nel 2024 il servizio Bacini montani ha partecipato assieme a molti altri Enti al lancio delle idee del Comune di Trento per la valorizzazione del torrente Fersina in ambito cittadino (Bio Value), con ipotesi di riconnessione della Città con il torrente presso il futuro Ospedale del Trentino, il Liceo Galilei, a Ponte alto. Intanto si assisterà a una prima proposta sperimentale di “affaccio” all’alveo lungo via Marsala, tenendo ben presente la pericolosità e le responsabilità in ordine alle piene del torrente.

 

8. Le iniziative dell’anno trascorso per la valorizzazione e la riscoperta dei propri corsi d’acqua – come l’organizzazione a cura del FAI delle visite pubbliche alle rogge nascoste della città, o da parte del MUSE per i docenti dei percorsi lungo il rio Gola sopra Ravina, o delle scuole al torrente Fersina a monte dell’Orrido di Ponte alto – sono valutate positivamente dal Servizio Bacini, per il miglioramento della consapevolezza dei cittadini verso il rischio idrogeologico che, come si raccomanda ad ogni ottobre durante la settimana della Protezione civile, non è mai “zero”. E questo è anche il tema che il Servizio, ha portato tra alcune classi delle scuole secondarie di primo grado di Trento.

 

9. Proprio al citato Orrido di Ponte Alto sono in programma per il 2025 i lavori di manutenzione straordinaria per il miglioramento della struttura di accesso in accordo con il Comune che ne è il concessionario e l’Ecomuseo Argentario a cui è affidata la gestione delle visite (oltre 40.000 nel 2024).

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