Il territorio del capoluogo è attraversato da un importante e articolato reticolo idrografico che va dal principale Fiume Adige (per 16 km) fino ai corsi d’acqua minori che solcano i versanti ad est e ad ovest della Città, comprendendo i canali di fondo valle a Trento nord. Nel 2025 prosegue l’impegno tecnico del Servizio Bacini montani ed è confermata la destinazione di risorse da parte della Provincia per migliorare la sicurezza idraulica e mitigare gli effetti dei fenomeni possibili sul territorio del Comune di Trento, quali le esondazioni per le piene più severe, le colate di detrito nei bacini a carattere torrentizio, le crisi dei lunghi tratti coperti dei canali o dei numerosi attraversamenti stradali. Ciò a fronte di un clima in cambiamento verso l’aumento degli eventi estremi e la reazione della popolazione chiamata a convivere con l’accresciuta vulnerabilità idrogeologica.
In questo inizio d’anno, si coglie l’occasione per un sintetico consuntivo sui lavori del 2024 e un cenno al programma per il 2025.
Il Servizio Bacini montani è attualmente impegnato nella riqualificazione dell’area golenale di destra idrografica del torrente Sarca di Campiglio nel tratto compreso tra i ponti di San Nicolò e di San Rocco, tra i comuni di Carisolo e Pinzolo.
L’intervento nasce da un lato dalla necessità di adeguare - a seguito dei previsti lavori della variante di Pinzolo - la viabilità a servizio della zona artigianale di Carisolo, attualmente ricadente in area demaniale di pertinenza fluviale; dall’altra, si rende necessario recuperare sezione idraulica in quanto la variante stessa, nel tratto tra i due ponti, prevede l’occupazione di demanio idraulico sul lato sinistro.
Le alluvioni colpiscono ciclicamente il nostro territorio, ma solo in parte è possibile indicare quali luoghi colpiranno, mentre quasi mai è prevedibile l’istante nel quale si verificheranno.
Le previsioni risultano teoricamente più agevoli nel caso dei fiumi: ad esempio l’Adige, il cui bacino si estende in Trentino Alto-Adige per oltre 8.000 kmq, ha “tempi di risposta” di svariate ore, dall’inizio delle piogge al raggiungimento del “colmo” della piena. Questo lasso di tempo consente alle istituzioni e alla popolazione di adottare opportune azioni di preparazione e di protezione civile.
Viceversa, quanto più è ridotta l’estensione del bacino idrografico, tanto più difficoltosa diviene la previsione degli eventi. Porzioni di territorio di pochi chilometri quadrati reagiscono a piogge brevi e violente in tempi estremamente rapidi, nell’ordine di poche decine di minuti.
Grazie all’intuito dell’allora dirigente Donato Nardin, fin dalla sua nascita nel 1974, il Cantiere Centrale di Mattarello è il punto di riferimento per la gestione dei mezzi e delle attrezzature a disposizione dei cantieri e delle squadre del Servizio Bacini montani.
Failoni: “Rafforzare il legame con la comunità locale”. Zanotelli: “Obiettivo mitigazione del rischio”
In un'era di sfide sempre più complesse, dove la tutela del patrimonio naturale e la sicurezza dei cittadini sono essenziali, il Corpo Forestale trentino svolge un ruolo fondamentale, al servizio della comunità e dell’Autonomia. L’impegno fattivo del corpo è stato al centro della cerimonia ospitata oggi nella splendida cornice di Sala Depero. Alla cerimonia hanno preso parte l’assessore provinciale alle foreste, caccia e pesca Roberto Failoni, l’assessore con delega alla difesa idrogeologica Giulia Zanotelli e il presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini. Presenti anche il capo del Corpo e direttore generale della Provincia Raffaele De Col e il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna Stefano Fait. L’appuntamento è stato l’occasione per riflettere su un anno di intenso lavoro e per celebrare i risultati ottenuti grazie all’impegno del Corpo, con la consegna dei riconoscimenti a coloro che hanno raggiunto traguardi importanti nel loro percorso professionale. Nel suo intervento, l'assessore Failoni ha indicato il Corpo forestale come una realtà fondamentale per la comunità trentina, oltre che per la gestione e la tutela del territorio. “Il vostro impegno è sempre più richiesto, non solo a livello provinciale, ma anche in supporto ai Comuni - ha dichiarato Failoni, citando la gestione delle risorse forestali “che ci ha consentito di raggiungere buonissimi risultati anche sui fronti della ricostruzione post Vaia e del contrasto all’epidemia da bostrico”. E sul fronte della gestione dei grandi carnivori, ha osservato: “Avete sempre agito con grande professionalità e competenza, affrontando situazioni delicate con il massimo impegno, nonostante le oggettive difficoltà. È grazie a questo grande lavoro che sono stati raggiunti risultati importanti in favore della sicurezza delle persone”. Un aspetto che l’assessore ha indicato come prioritario è la valorizzazione del Corpo: “L’obiettivo è che i cittadini trentini, e anche i numerosi ospiti che ogni anno visitano la nostra provincia, comprendano appieno l'importanza del lavoro che svolgete. Il nostro obiettivo non è solo quello di proteggere il territorio, ma anche di rafforzare il legame con le comunità locali”.
Nel corso del 2024 sono stati assunti 30 operai tra qualificati e specializzati, mentre per il 2025 è prevista l’assunzione di 21 apprendisti, tutti da assegnare alle 4 zone, più 4 operai da assegnare al Cantiere Centrale, di cui 3 specializzati e 1 apprendista.
Il personale operaio assunto in giugno e luglio 2024 come operai qualificati o specializzati, seppur già in possesso di una significativa esperienza, è stato oggetto di un intervento formativo di “primo ingresso”.
Sono ufficialmente ripresi i lavori di sistemazione idraulica della golena del fiume Adige, ossia dell’area compresa tra la riva e l’argine del corso d’acqua. L’intervento era stato sospeso durante la stagione estiva e autunnale a causa dei livelli particolarmente elevati del fiume ed è ripreso lo scorso 2 dicembre. Lo comunica il Servizio Bacini montani della Provincia autonoma di Trento. L’opera si inserisce in un contesto di tre interventi cofinanziati dal Pnrr, per un valore complessivo di 7.250.000 euro.
Il 1 agosto 2023 è stato istituito il Settore Demanio Idrico del Servizio Bacini Montani che si occupa della gestione del demanio idrico di tutto il territorio provinciale, circa il 3% della superficie della Provincia autonoma di Trento. Il Settore Demanio Idrico, tra le molteplici attività, prevalentemente si occupa di rilasciare concessioni per l’occupazione e l’utilizzo di beni del demanio idrico e per le opere, le attività e gli interventi che possono interferire con gli stessi beni, agli effetti idraulici e patrimoniali, autorizzazioni per l’esecuzione di lavori in fascia di rispetto idraulica, agli effetti idraulici, pareri, partecipa a Conferenze di Servizi, riscuote i canoni di concessione per l’utilizzo del demanio idrico e cura i solleciti dei canoni insoluti, ai sensi del Capo I della L.P. 18/’76 e s.m. e del relativo Regolamento di attuazione (approvato con decreto del Presidente della Provincia n. 22 del 20 settembre 2013).
Ieri secondo workshop partecipativo del progetto europeo X-Risk-CC
Lo Stadio del Salto di Predazzo ha ospitato ieri il secondo workshop partecipativo del progetto europeo X-Risk-CC: un’occasione di confronto per le varie anime del sistema di Protezione civile trentina sulle strategie da attuare per migliorare la gestione delle emergenze relative agli eventi meteorologici estremi. Il primo workshop, tenutosi sempre a Predazzo un’anno fa, aveva evidenziato punti di forza e di possibile miglioramento emersi dalla gestione dell’emergenza legata alla tempesta Vaia dell’ottobre 2018.
Il Servizio Bacini montani sta concludendo i lavori di sistemazione idraulico forestale sul rio Merdar. L’obiettivo dei lavori è la realizzazione di una briglia filtrante con lo scopo di mitigare la pericolosità alluvionale torrentizia dell’abitato di Canale, in particolare a valle della brusca curva (circa 120°) che contraddistingue il corso d’acqua.