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Attività periodica di manutenzione alla galleria Adige-Garda
- Prevista nella settimana dal 4 all’8 marzo la manovra periodica
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Nella settimana dal 4 all’8 marzo prossimi sono in programma le annuali attività di manutenzione dei dispositivi di apertura della Galleria Adige-Garda, indispensabili per verificare e garantire l’efficienza dell’opera idraulica.
Il complesso delle attività si esaurisce nell'arco di circa due giornate e comprende anche le operazioni di verifica degli organi che controllano le quattro paratoie. Tali operazioni consistono in un leggero sollevamento delle paratoie in modalità alternata, e di norma si svolgono nell'arco di una giornata, non superando tipicamente le quattro ore complessive di scarico nel lago di Garda.
La Galleria Adige-Garda è un'opera fondamentale per il controllo e la difesa idraulica della parte meridionale del Trentino e della città di Verona: permette infatti di “laminare” (ridurre) la portata di piena del fiume Adige, riversandone una parte nel lago di Garda per ragioni di sicurezza. - Data di pubblicazione: 27/02/2024
Corpo forestale: semplificazione, tutela e sicurezza sono le priorità
- La consegna dei riconoscimenti di fine anno con gli assessori Failoni e Zanotelli
- Valorizzare le Stazioni forestali, quali punto di riferimento per le comunità locali, ma anche semplificare le norme per consentire agli operatori di intervenire con maggiore incisività nella gestione del patrimonio boschivo. Sono queste le sfide che interessano il Corpo forestale trentino, in vista del nuovo anno e al termine di un 2023 particolarmente complesso dai punti di vista operativo ed emotivo. “Da uomo di montagna quale sono, è per me un onore aver assunto la delega alle foreste: la loro gestione, affidata al Corpo forestale quale ente autonomo a livello nazionale, è per il Trentino motivo di responsabilità oltre che un’opportunità di crescita” sono state le parole dell’assessore Roberto Failoni, intervenuto al fianco della collega di Giunta Giulia Zanotelli e del dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, generale di divisione Raffaele De Col per lo scambio degli auguri e la consegna dei riconoscimenti a quanti hanno raggiunto importanti traguardi nel proprio percorso lavorativo.
- Data di pubblicazione: 19/12/2023
Così i territori gestiscono gli eventi meteorologici estremi
- Predazzo, con il primo workshop entra nel vivo il progetto europeo X-RISK-CC
- Fare il punto sulla gestione delle emergenze meteo, dalla prevenzione al ripristino, anche alla luce dell’esperienza vissuta con la tempesta Vaia. Questo lo scopo del primo workshop del progetto X-RISK-CC che si è tenuto a Predazzo negli spazi della Scuola alpina della Guardia di finanza. A confrontarsi su questo tema si sono riunite le diverse realtà impegnate nelle varie fasi della gestione dell’emergenza Vaia di fine ottobre 2018: rappresentanti delle Amministrazioni locali, dei Corpi dei Vigili del fuoco volontari e delle altre organizzazioni di Protezione civile delle valli di Fiemme e Fassa, oltre ai funzionari dei Servizi provinciali coinvolti.
- Data di pubblicazione: 16/12/2023
Protezione civile a confronto con gli insegnanti: "I ragazzi vanno informati per prevenire i pericoli"
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“Comunicare le attività di protezione civile alle giovani generazioni” è il titolo del seminario che, all'interno della Settimana dedicata al settore dalla Provincia di Trento, si è svolto questa mattina alla Biblioteca universitaria nel quartiere delle Albere a Trento, dove ha preso forma la Cittadella dedicata alle Strutture operative. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle varie componenti la Protezione civile trentina che, tra comparto pubblico e associazioni di volontariato, raccoglie circa 11mila tra uomini e donne. “La Protezione civile siamo tutti noi. E quando dico 'noi' intendo l'intera popolazione del Trentino” ha detto Lorenzo Malpaga, dirigente del Servizio bacini montani, che ha coordinato i lavori rivolti in particolare agli insegnanti delle scuole.
- Data di pubblicazione: 14/10/2023
Tragedia Marmolada, il professor Bellin: nessun segno premonitore
- Settimana della Protezione civile, il confronto tra i rappresentanti dei territori italiani dell’Arco alpino
- “Di fronte a cambiamenti climatici che incidono fortemente sugli eventi calamitosi, è ora meno possibile fare affidamento sull’esperienza per prevenire possibili eventi futuri. Per questo, è fondamentale che chi frequenta la montagna prenda coscienza del fatto che il rischio zero non esiste ed agisca con cautela, ad esempio rendendosi conto che nei periodi più caldi il rischio di crolli di masse glaciali aumenta”. Così il professor Alberto Bellin, professore ordinario di costruzioni idrauliche del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica all’Università di Trento e consulente della Procura a seguito della tragedia occorsa il 3 luglio 2022 in Marmolada. Le analisi compiute in collaborazione con il glaciologo dell’Università di Pisa Carlo Baroni hanno evidenziato come “nei giorni precedenti non ci fossero segni premonitori evidenti di un crollo imminente” ha spiegato ieri pomeriggio Bellin, parlando per la prima volta in pubblico della questione nell’ambito del convegno internazionale dedicato al rischio alluvionale, inserito nel programma della Settimana della Protezione civile. Il crollo del ghiacciaio di punta Rocca era dunque imprevedibile. Gli approfondimenti scientifici hanno poi stabilito che la resistenza del ghiaccio sul fondo roccioso è diminuita a causa della presenza di acqua liquida in seguito all’innalzamento della temperatura durante l’intero periodo estivo: “Questo ha fatto sì che gli sforzi tangenziali all’interno del ghiacciaio siano aumentati, fino alla rottura della massa” sono state le sue parole.
- Data di pubblicazione: 11/10/2023
Pericolo alluvionale, i risultati dello studio interdisciplinare sul rio Rotian
- Settimana della Protezione civile: in corso il convegno di due giorni promosso dal Servizio Bacini montani
- La tempesta Vaia di fine ottobre 2018 e - nello specifico - il caso del rio Rotian a Dimaro in Val di Sole, che con la sua imponente colata di detriti causò la morte di una persona, sono stati al centro dell’approfondimento interdisciplinare ospitato stamani nella sala della Cooperazione, che ha aperto la Settimana della Protezione civile nel sessantesimo anniversario della tragedia del Vajont. Un appuntamento incentrato sul rischio alluvionale, promosso dal Servizio bacini montani della Provincia autonoma di Trento che ha coordinato un gruppo di ricerca formato dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università degli Studi di Trento, dal Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università degli Studi di Padova e dall’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche. La lente è stata puntata in particolare sulla capacità di resilienza del territorio e sull’impossibilità di azzerare totalmente le forze della natura, che in alcune circostanze - il "caso Rotian" ne è un esempio - sono ben superiori rispetto alle opere mediante le quali l'uomo cerca di fronteggiarle. Pertanto non è sufficiente mitigare il rischio tramite le opere di protezione, come hanno ricordato il dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna Raffaele De Col e il dirigente del Servizio Bacini montani Lorenzo Malpaga: “Le opere di sistemazione idraulica non potranno mai proteggerci dai comportamenti imprudenti di quanti ad esempio si avvicinano ai corsi d’acqua in piena. Per questo, la Settimana della Protezione civile rappresenta un’importante occasione di crescita per tutta la popolazione”. Al tavolo dei relatori sono intervenuti anche Marco Borga (Università di Padova), Giorgio Rosatti (Università di Trento) e Lorenzo Marchi (Cnr).
- Data di pubblicazione: 09/10/2023
Pericolo alluvioni, così il Trentino opera per mitigarne gli effetti
- Settimana della Protezione civile: il 9 e 10 ottobre convegno alla sala della Cooperazione
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Le opere di sistemazione dei torrenti hanno una lunga tradizione in Trentino - come nelle Alpi in generale - dove a partire dal XIX secolo queste misure rappresentano il presupposto per una razionale gestione del rischio alluvionale. Se ne discute nell’ambito della due giorni di convegno dal titolo “Pericolo alluvionale, opere di mitigazione e rischio residuo: come gestire i cambiamenti nel tempo?”, organizzato dal Servizio Bacini montani. L’appuntamento è per lunedì 9 e martedì 10 ottobre nella sala della Cooperazione a Trento. Si tratta del primo evento organizzato nell’ambito della Settimana della Protezione civile, che coinvolgerà tutte le Strutture operative con dimostrazioni, dialoghi con la popolazione e attività rivolte a bambini e adulti.
- Data di pubblicazione: 09/10/2023
Trento, 14 ottobre 2023 - Comunicare le attività di protezione civile alle giovani generazioni
- Un’adeguata informazione favorisce, anche nell’ambito delle attività di protezione civile, l’adozione di scelte e di comportamenti consapevoli che contribuiscono a migliorare la capacità di risposta delle comunità agli eventi calamitosi nella riduzione dei danni e nella salvaguardia delle vite umane. L’efficacia della comunicazione non dipende solo dall’accuratezza del messaggio ma anche dalla capacità di esprimere concetti tecnici in modo semplice e di instaurare una relazione anche emotiva tra i vari interlocutori.
- Data di pubblicazione: 04/10/2023
Trento, 9-10 ottobre 2023 - Workshop "Pericolo alluvionale, opere di mitigazione e rischio residuo: come gestire i cambiamenti nel tempo?"
- Nelle giornate di lunedì 9 e di martedì 10 ottobre 2023, si terrà a Trento il workshop “Pericolo alluvionale, opere di mitigazione e rischio residuo: come gestire i cambiamenti nel tempo?”, organizzato dalla Provincia autonoma di Trento in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento, il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università di Padova e l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
- Data di pubblicazione: 25/09/2023
Carta di Sintesi della Pericolosità e Carte della pericolosità, approvato il primo aggiornamento
- Gli strumenti di riferimento per la pianificazione urbanistica e per le attività di Protezione Civile in Trentino
- Scatta il primo aggiornamento delle Carte della pericolosità relative al territorio trentino, dalle quali emergono eventuali pericoli connessi a fenomeni idrogeologici. Il documento è stato approvato dalla Giunta provinciale, sulla base del lavoro di approfondimento compiuto dalle strutture competenti in materia di pericolo idrogeologico e urbanistica, che hanno apportato alcune integrazioni in relazione ad eventi idrogeologici e alla realizzazione di interventi di protezione e mitigazione del pericolo.
- Data di pubblicazione: 30/09/2023
Pubblicato il: Lunedì, 12 Novembre 2018 - Ultima modifica: Venerdì, 22 Novembre 2019