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Le nostre origini

Nascita ed evoluzione dell'odierno Servizio Bacini montani.

L'alluvione del 1882 e la ricostruzione asburgica

Per ripercorrere le origini del Servizio Bacini montani occorre risalire alla spaventosa alluvione che nel 1882 colpì l’intero arco alpino orientale, compreso il Tirolo italiano, portando in luce la fragilità dell’assetto idrogeologico del nostro territorio.

La monarchia asburgica diede subito avvio ad una capillare opera di sistemazione del territorio allo scopo di evitare, o quanto meno contenere, le conseguenze di futuri eventi analoghi. Per le sistemazioni idrauliche e forestali fu l’inizio di un nuovo e continuo sviluppo. Gli interventi non si limitarono ai corsi d’acqua di fondovalle ma si spinsero soprattutto lungo i torrenti minori ed ebbero l’obiettivo di eliminare, o almeno attenuare, l’apporto di materiale solido, stabilizzare gli alvei e consolidare i versanti. A coordinare le attività furono istituite due distinte sezioni di lavoro: una commissione di tecnici edili, cui vennero affidati gli interventi a carattere idraulico su fiumi e torrenti principali, ed una di tecnici forestali per la sistemazione idraulica e forestale nei bacini montani. Nasce così il primo 'Regio ufficio per le sistemazioni dei bacini montani', con sede a Bressanone ma con competenze anche sul Trentino.

 

Il primo dopoguerra

Dopo l'arresto determinato dallo scoppio della prima guerra mondiale, le attività pianificatorie e sistematorie ripresero nel 1918 anche con il passaggio del Trentino Alto-Adige al Regno d’Italia. Nel 1924 vennero separate le competenze tra il Ministero dei Lavori Pubblici, responsabile della regimazione dei corsi d’acqua di fondovalle, e il Ministero dell’Agricoltura e Foreste, responsabile della sistemazione dei torrenti e dei versanti nella parte montana dei bacini idrici.

 

Il secondo dopoguerra e la competenza regionale in materia di foreste e di bacini montani

A partire dal 1935 iniziò una fase di stasi, che si protrasse fino al termine della seconda guerra mondiale. Nel 1948 la Regione Trentino Alto-Adige assunse le competenze in materia di foreste e di bacini montani, già spettante allo Stato, provvedendo allo stanziamento annuale di appositi fondi per la realizzazione d'interventi di sistemazione. Per la riorganizzare del settore furono richiamati in servizio i tecnici in pensione: ingegneri forestali laureati a Vienna, i quali riproposero il modello organizzativo austriaco.

 

Nuovi impulsi dopo l'alluvione del 1966

Nel 1966 un’altra grande alluvione colpì il Trentino e, al pari di quella del 1882, anche questa stimolò un’ulteriore evoluzione nell'organizzazione della difesa del territorio. Nel 1971 furono istituite due Aziende speciali di sistemazione montana, una a Trento ed una a Bolzano, per la realizzazione in economia delle opere di sistemazione nei bacini montani. L’anno seguente vennero trasferite alle due Province autonome le competenze in materia di foreste, opere idrauliche, porti lacuali, opere di prevenzione e di pronto soccorso per calamità pubbliche.

Con l’intento di dar vita ad una realtà in grado di tradurre con maggior rapidità i finanziamenti in opere e garantire interventi tempestivi, nel 1976 la Provincia di Trento regolamentò la gestione del demanio idrico, l’esecuzione delle opere di sistemazione idraulica e forestale e la manutenzione degli alvei, mantenendo distinti i due ambiti di competenza, ripercorrendo quanto già sperimentato sotto il governo austroungarico. Vennero così istituiti:

  • il Servizio Acque pubbliche ed Opere idrauliche, al quale furono affidati i corsi d’acqua principali e i laghi maggiori (dal 2000 al 2006 diviso in Servizio Opere idrauliche e Servizio Utilizzazione delle acque pubbliche), e
  • l’Azienda Speciale di Sistemazione Montana, con competenza su tutti gli affluenti e i corsi d’acqua minori (dal 2002 al 2006 Servizio Sistemazione montana).

Il Servizio Bacini montani come lo conosciamo oggi

Nell'ambito di un'azione di razionalizzazione delle risorse e di riorganizzazione della struttura provinciale, nel 2006, con la fusione del Servizio Sistemazione Montana e di parte del Servizio Opere idrauliche, venne istituito l'attuale Servizio Bacini montani (decreto del Presidente della Provincia del 28 agosto 2006, n. 83).

Appare chiaro che l'opera di mitigazione dei pericoli naturali non potrà tuttavia mai considerarsi finita, in quanto costante ed ineluttabile risulta essere il processo di degrado messo in atto dalle forzanti naturali e, in parte, dalle attività antropiche. Il pensiero attuale riconosce i limiti delle sole opere di difesa nel contrastare gli eventi estremi, cercando di porre maggiore attenzione e rafforzare i concetti di 'prevenzione' e 'gestione integrata' fra le attività di sistemazione, pianificazione urbanistica e gestione del 'rischio residuo'.

Pubblicato il: Lunedì, 19 Novembre 2018 - Ultima modifica: Lunedì, 16 Dicembre 2019

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