14/09/2020 -
Si sono conclusi in questi giorni i lavori di manutenzione sulla Serra Bertolini, imponente opera di difesa e trattenuta del materiale solido realizzata sul torrente Centa nel comune di Caldonazzo.
Dalle notizie a disposizione l'opere è stata realizzata nel 1846, data ritenuta attendibile perché non è citata tra gli interventi programmati dopo la piena del 1882.
L’opera è stata la prima costruita allo scopo di trattenere il materiale solido che metteva in crisi, in particolare, il fiume Brenta a valle della confluenza con il torrente Centa. Realizzata a circa 5 km dalla confluenza del torrente Centa nel fiume Brenta, si trova infatti in una posizione strategica per il trattenimento del materiale solido trasportato dalla corrente ed è ben visibile dalla SP N° 108 della Valle di Centa, poco a monte della località Aonè (sezione di misura delle altezze idrometriche dell’Ufficio Dighe).
Lavori di ripristino alla Serra Bertolini sul torrente Centa
In epoche successive, a questa sono state aggiunte sia a monte sia a valle altre opere trasversali finalizzate al trattenimento delle grandi quantità di detriti trasportate dal torrente.
La Serra è oggi completamente interrata ma esercita ancora un’azione di trattenuta di materiale solido in quanto l’area subito a monte - un allargamento dell’alveo del torrente Centa - funge da piazza di deposito durante gli eventi più importanti ritenendo un importante volume di sedimenti. Il Torrente Centa è, infatti, caratterizzato da un trasporto solido importante e in una situazione ordinaria media vengono svasati circa 5'000-6'000 metri cubi all'anno di materiale alluvionale. Il prelievo avviene ad opera di imprese private previo asta pubblica e pagamento di un canone all'Amministrazione. In seguito alla tempesta 'Vaia' sono stati depositati grandi quantità di detriti e, presso gli spazi di deposito, ne sono stati svasati circa 29'000 metri cubi.
L’opera è impostata in una piccola forra ed ha una struttura particolare caratterizzata da un muro d’ala in destra, dello sviluppo di 40 m, e da una soglia sfiorante, di lunghezza complessiva pari a circa 17.00 m, in cui è ricavato uno scivolo in destra, largo circa 7 m, poggiato sullo sperone naturale in roccia e rivestito in pietrame squadrato a blocchi quasi per intero originale dell’epoca di costruzione.
Proprio questo rivestimento ha subito dei danni durante la tempesta VAIA e molti dei blocchi originari sono stati asportati dalla forza del torrente Centa.
I lavori eseguiti in questi giorni hanno visto il rifacimento del rivestimento di pietra calcarea rosa costituente lo scivolo con nuovo pietrame delle stesse caratteristiche. L'intervento è consistito nella pulizia della roccia, nella posa di un angolare in acciaio di testa, nell'ancoraggio chimico di connettori in barre alla roccia e della relativa armatura metallica, nel livellamento del piano di posa con getto in calcestruzzo, nella posa dei blocchi in pietrame con gru, nella fugatura con malta anti-usura e nella chiodatura al calcestruzzo sottostante del corso del pietrame di testa. Inoltre, è stata consolidata anche la roccia sottostante nei punti in cui risultava più erosa con realizzazione di alcuni tratti di rinforzo in sassi e calcestruzzo.
Particolare attenzione è stata posta alle opere provvisionali (parapetti e barriere new Jersey) per garantire l’accesso in sicurezza dei lavoratori.