Patrono dei Forestali, Celebrata la festa nel vivaio San Giorgio di Olle

15/07/2019 - Nel corso della festa di San Giovanni Gualberto, patrono del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento, un riconoscimento è stato dato ai pensionati del Corpo forestale e delle altre strutture forestali, con la motivazione “con stima e riconoscenza per il servizio prestato nella Provincia autonoma di Trento a favore della collettività e per la conservazione delle risorse forestali e montane”.

Trento – Premiati Giorgio Menghini, Marco Tava, Tarcisio Ballerin, Gelindo Collini, Vincenzo Rega, Roberto Sbetta, Ferdinando Nicolussi Castellan, Narcisio Parisi e Roberto Bonfioli (personale del Corpo forestale) e di Claudia Pedrotti, Livio Caset ed Ettore Ducati, Gloria Cappelletti, Ruggero Faes, Mariano Giacomelli, Piergiorgio Ruatti, Pietro Mariano Acler, Rosaria Conci, Giuseppe Giovannini, Fabio Chisté, Stefano Dellantonio e Angela Ruggeri (personale amministrativo-tecnico-operaio delle Strutture forestali).

A seguire sono state consegnate le onorificenze al personale che si è distinto in particolari attività o operazioni. Gli assistenti forestali Gianni Ghezzi e Giorgio Toniatti oltre che il custode forestale Renzo Pinamonti durante la tempesta Vaia hanno contribuito a mettere in sicurezza e a portare fuori pericolo alcune persone che erano rimaste bloccate dentro le loro macchine a Storo.

L’ispettore forestale Piergiorgio Canella e l’assistente forestale Gianni Penasa durante un servizio mirato pomeridiano di monitoraggio calamità, lungo l’alveo del Rio Rotian a Dimaro Folgarida, hanno recuperato fisicamente delle persone (tra cui una bambina) che si trovavano in pericolo per via delle colate detritiche, contribuendo a metterle in salvo.

Gli ispettori forestali Roberto Monte e Massimo Lissidini con gli assistenti forestali Adriano Stringari e Matteo Taddei della stazione di Predaia, coadiuvati da carabinieri forestali e polizia di Stato hanno organizzato un’attività antibracconaggio, che ha consentito di segnalare all’autorità giudiziaria più di dieci persone, che operavano illecitamente in ambito nazionale ma anche europeo.

La solenne cerimonia dopo Vaia

Dopo la celebrazione religiosa, officiata dal parroco di Borgo don Maurizio Baldessari, è stato approfondito il tema tecnico scelto per questa edizione: la calamità che ha colpito anche il Trentino lo scorso ottobre, dei cui effetti hanno parlato Roberto Coali, Dirigente del Servizio Bacini montani e Giovanni Giovannini, Dirigente del Servizio Foreste e fauna. Si è parlato anche di Arte Sella, con il Presidente di questa realtà Giacomo Bianchi e il direttore Emanuele Montibeller. Hanno voluto essere presenti per testimoniare la propria vicinanza ai protagonisti di questa festa anche il commissario del Governo Sandro Lombardi, il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher, il vicepresidente della Provincia Mario Tonina, l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli, l’assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana, la deputata Martina Loss, il sindaco di Borgo Valsugana Enrico Galvan e l’omologo di Dimaro Folgarida Andrea Lazzaroni il cui territorio ha pagato il prezzo più alto per il maltempo. Proprio a quest’ultimo il dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, foreste e difesa del suolo – nonché Capo del Corpo forestale – Romano Masè ha consegnato un riconoscimento in segno di vicinanza alla comunità di Dimaro. “Il fango ci ha sommerso, ma noi ci siamo risollevati grazie alla solidarietà e alla fermezza che caratterizza la comunità trentina. Voi forestali siete un luminoso esempio di ciò che significa andare oltre il senso del dovere” sono state le parole di Lazzaroni.

Il Corpo forestale del Trentino conta 229 unità di personale divise in 39 stazioni forestali sparse sul territorio provinciale. L’attività di vigilanza, controllo e tutela occupa in media tra il 50 e il 60% delle giornate di lavoro del personale delle strutture periferiche. Nel corso del 2018 sono state accertate 1.677 violazioni amministrative e 209 violazioni di natura penale, con 519 sequestri amministrativi e 44 sequestri penali, con particolare riferimento ai settori della tutela del territorio, della fauna e delle armi, della tutela della natura e dell’ambiente anche grazie all’ottima collaborazione con le altre organizzazioni provinciali dedicate al presidio del territorio e con le Forze di polizia dello Stato. Non va poi dimenticata l’importante attività che impegna il gruppo specializzato per la gestione dei grandi carnivori. Proprio a tal proposito, il presidente Fugatti ha evidenziato: “Voglio rivolgervi un pensiero di gratitudine, perché vivete ogni giorno sulla vostra pelle la delicatezza e la difficoltà di questo tema. Anche voi avete un importante ruolo nella difesa dell’immagine del Trentino”.

Nella sua relazione, il Dirigente del Servizio Bacini montani Roberto Coali ha ripercorso l’attività del Corpo durante i giorni dell’emergenza maltempo. Dal giorno successivo alla devastazione di Vaia, accanto alle operazioni di ripristino è stata effettuata una mappatura del territorio. “Ad oggi si contano oltre 300 punti o tratti segnalati per danni alle opere, all’assetto dell’alveo o per altre criticità in corrispondenza di interferenze ed infrastrutture” ha specificato il dirigente. Complessivamente, sono state approvate 6 perizie di somma urgenza, che hanno consentito l’attivazione di 54 cantieri di sistemazione idraulica e forestale. Ad oggi il Piano è stato eseguito al 95%, con un livello di pagamenti pari all’82% di quanto impegnato ed una previsione di conclusione dei lavori entro il prossimo 30 settembre. Nel corso dell’inverno è stato predisposto un secondo Piano degli Interventi urgenti sul reticolo idrografico, costituito da 41 perizie esecutive e progetti ritenuti prioritari per il ripristino della funzionalità degli alvei e delle opere di sistemazione idraulica e forestale di competenza provinciale, per un totale di 14,5 milioni di euro, da attivare nel corso del 2019 (almeno il 70% entro il 30 settembre) e da completare entro il 2020. Gli investimenti principali sono previsti nei bacini dell’Avisio, del Noce e del Brenta ed in misura minore in quelli del Sarca, del Fersina e del Chiese. Ad oggi il Piano vede uno stato della progettazione superiore al 50% con l’inizio dei lavori sul 46% degli interventi previsti.

Il dirigente del Servizio foreste e fauna Giovanni Giovannini ha approfondito invece il tema degli schianti: la velocità del vento che ha investito il Trentino a fine ottobre ha colpito ampie zone, provocando crolli di alberi su una superficie totale di 20 mila ettari di bosco con una massa di 4 milioni di metri cubi di legname. Secondo gli ultimi report, la metà del legname a terra è stato venduto o tecnicamente affrontato con prezzi medi da considerare accettabili; il Corpo forestale ha inoltre progettato interventi di ripristino per le infrastrutture forestali a servizio delle aree danneggiate per quasi 10 milioni di euro su un totale di 2.430 chilometri di strade e 15,9 ettari di piazzali per lo stoccaggio del legname. A questi si aggiungono 4,5 milioni di euro di opere già concluse (1.200 chilometri di strade e 6,8 ettari di piazzali) che hanno impegnato oltre 200 imprese trentine: si parla soprattutto di piccoli cantieri che – tra le altre cose – hanno consentito gli alpeggi nelle malghe che altrimenti sarebbero rimaste irraggiungibili.

L’intervento di chiusura è spettato al dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, foreste e difesa del suolo Romano Masè: “La tempesta Vaia è un evento che ha lasciato un segno permanente sul territorio e nella mente delle nostre comunità. Un evento che ci impegna, ci stimola e ci costringe a considerare in modo diverso ciò che fin qui è stato fatto e che richiama la nostra attenzione su ciò che a livello planetario sta accadendo, sui cambiamenti radicali che sono in atto, sulle conseguenze che essi determinano sui nostri stili di vita, sul nostro approccio al governo del territorio. I cambiamenti climatici sono una realtà ineludibile con la quale dobbiamo necessariamente e responsabilmente fare i conti: è ora necessario un forte e convinto investimento per diffondere e rafforzare una nuova cultura dell’ambiente”.

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