PERCORSO 2 (bimbi)
STAZIONE: LE ALBERE
"Trento e il suo fiume: percorso alla scoperta del fiume Adige" prevede due visite guidate ideate dal Servizio Bacini montani della Provincia Autonoma di Trento nell’ambito della Settimana della Protezione Civile (07-13 ottobre 2024) e rivolte rispettivamente ad adulti e ragazzi di età superiore a 10 anni (percorso 1) e a bambini di età inferiore a 10 anni (percorso 2).
Nel percorso dedicato al fiume Adige, percorreremo i suoi argini con l’intenzione di scoprire la sua storia, le insidie che nasconde e le strategie che adottiamo per affrontare queste sfide.
STAZIONE: ARGINE ADIGE – tema: "Acqua: risorsa e pericolo"
Il fiume Adige è il corso d’acqua che attraversa la città di Trento e che nel tempo ha modellato la sua struttura.
Prima di scoprire come il nostro fiume abbia modificato la nostra città, vediamo come l’acqua possa essere vista: è una risorsa o può essere anche un pericolo?
L’acqua è importantissima per la nostra esistenza. L’acqua ci serve tutti i giorni per bere, coltivare i nostri campi e anche per produrre energia. L’acqua può essere anche un veicolo di divertimento: nei torrenti possiamo fare rafting, sui pendi nevosi possiamo sciare o giocare a palle di neve e lungo ai corsi d’acqua possiamo possiamo pescare, andare in bicicletta o anche camminare.
L’acqua però può anche essere una fonte di pericolo. A causa delle forti piogge, i fiumi e i torrenti possono ingrossarsi, diventare impetuosi, trasportare materiale solido (massi e tronchi ad esempio) e possono interferire con i nostri ponti, esondare e allagare le nostre città o i nostri paesi provocando danni, disagi e in alcuni casi anche la perdita di vite umane. Per ridurre la possibilità che si verifichino questi eventi è necessario conoscere i nostri corsi d’acqua, tra i quali anche il nostro fiume Adige.
STAZIONE: PONTE SAN LORENZO – tema: "Il fiume Adige: perché è pericoloso? Il suo percorso è stato sempre qui? Come misurare il fiume?"
Abbiamo visto che il fiume Adige può essere pericoloso. Infatti, a seguito di forti precipitazioni, può ingrossarsi e, in alcuni casi, allagare la nostra città. Ma è mai accaduta un’alluvione? Certamente! Tra le più grandi alluvioni a cui la città di Trento ha assistito ci sono l’alluvione del 1882 e l’alluvione del 1966, che forse i vostri nonni ricordano ancora.
Pensate che nel 1800, per far fronte alle possibili alluvioni e per consentire l’espansione della città, i nostri antenati austro-ungarici hanno deciso di modificare il percorso del fiume Adige non solo nella nostra città ma anche al di fuori di essa, conferendo a questo fiume l’assetto che oggi presenta. Un tempo infatti il fiume Adige non passava nel punto in cui ci troviamo: faceva un bellissimo meandro (un’ansa) nei pressi del Castello del Buonconsiglio e raggiungeva l’attuale alveo dell’Adige presso la stazione della Funivia Trento-Sardagna. E durante questa rettifica, per consentire alle persone di spostarsi da una sponda all’altra fu persino spostato il Ponte San Lorenzo che un tempo si trovava vicino a Torre Vanga.
Oggi i ponti vengono usati anche per misurare il fiume. In mezzo alla campata possiamo vedere un idrometro a ultrasuoni, con cui viene monitorati il livello del fiume. In sinistra idrografica, a monte del ponte, possiamo invece vedere il vecchio metodo di misura del livello del fiume.
Ma perché è importante misurare il fiume? Durante una piena avere delle misure di livello del fiume permette di gestire eventuali emergenze attivando preventivamente l’intera macchina della Protezione Civile, dai vari servizi della Provincia ai vigili del fuoco volontari.
STAZIONE: L’ADIGETTO – tema: "L’Adigetto e gli argini"
In questo punto vediamo emergere l’Adigetto, che percorre il vecchio percorso del fiume Adige. Nella città è coperto, mentre qui riappare a cielo aperto.
In questo punto possiamo vedere due strategie con cui l’uomo cerca di ripararsi dalle alluvioni:
- muro di sponda: serve per confinare le acque dell’Adigetto quando non riesce a scaricare nel fiume Adige;
- argini in terra: servono per contenere l’acqua all’interno del fiume Adige. Come sono fatti? Di terra! E proprio per questo possono essere fragili. L’acqua del fiume può eroderli fino a romperli causando un’alluvione. Dobbiamo quindi monitorarli, conoscerli e rafforzarli. Come li rafforziamo? Creiamo dei muri in cemento all’interno degli argini.