16/12/2021 -
Sono stati recentemente ultimati i “Lavori di riqualificazione del fiume Brenta tra la confluenza Centa e la confluenza con il rio Brentela di Levico”. L’intervento è stato progettato all’interno del “Gruppo misto per la progettazione di interventi di rinaturalizzazione del fiume Brenta nel tratto compreso tra i laghi di Caldonazzo e Levico e l'abitato di Borgo Valsugana”, al quale partecipano, accanto ai tecnici del Servizio bacini montani, varie figure professionali esperte nei settori della qualità delle acque, dell’urbanistica e tutela del paesaggio, delle foreste e fauna, agricoltura, valorizzazione ambientale, aree protette, geologia e prevenzione rischi.
Il progetto nasce con l'obiettivo di migliorare l’aspetto paesaggistico complessivo del fiume Brenta, in particolare con l’eliminazione dell’attraversamento del tubo della fognatura dismesso e ricorrendo in modo massiccio all'utilizzo di materiali naturali, quali, per esempio, massi, elementi vegetali, ghiaia.
Un alveo più naturale per il fiume Brenta alla confluenza con il rio Brentela di Levico
L'obiettivo dell'intervento è quello di riqualificare e migliorare complessivamente, sia sotto il profilo idraulico che ecologico, il tratto del fiume Brenta compreso tra il canale scolmatore e la confluenza con il rio Brentela di Levico che, allo stato ante operam, era costituito da un canale di scarso pregio ambientale con sponde artificiali e fondo in cemento.
Nel tratto tra il ponte per Levico e il rio Brentela sono state demolite le opere rigide presenti in sponda sinistra, costituite da muri in cemento armato e scogliere in blocchi di cemento, ed è stata allargata la sezione del fiume Brenta con la creazione di un ambiente più vicino alla naturalità. In sponda destra, invece, il muro a sostegno della pista ciclabile della Valsugana è stato mascherato con la creazione di un tomo vegetato protetto con massi al piede.
Le soglie esistenti, che costituivano un ostacolo al libero movimento alla fauna ittica presente nel corso d’acqua, sono state demolite e sostituite con rampe in massi parzialmente cementati, strutturate con piccoli salti separati tra loro da vasche di calma riproducendo una sequenza naturale tipo step and pool (con salti ridotti superabili dalla fauna ittica). Risultano inoltre più distanti dal corso d’acqua le zone coltivate, con la creazione di una fascia tampone lungo il fiume.
Nel tratto a monte del ponte è stato realizzato un intervento più leggero con il mantenimento del muro di sponda e la posa di copertina in pietra sulla sua sommità e la creazione di una fascia verde sopra il muro con un percorso pedonale.
La demolizione del fondo in cemento e la realizzazione di uno strato di fondo naturale, la creazione di un alveo di magra il più possibile differenziato e caratterizzato da sinuosità e da variazione morfologica, l’introduzione di canneto e massi in alveo, la creazione ove possibile di zone vegetate che ombreggino il corso d’acqua, nonché di zone di rifugio per la fauna ittica sono tutti elementi che possono migliorare lo stato ecologico complessivo di un corso d’acqua, riportandolo verso una condizione più vicina alla naturalità.
Con questo secondo intervento - uno è già stato realizzato lungo il fiume Brenta "Vecchio" tra Roncegno e Borgo Valsugana - si confida di accrescere l’accettabilità sociale di questo tipo di progetti nelle comunità coinvolte. Si tratta infatti di interventi che a fronte del sacrificio di modeste strisce di terreno agricolo consentono di ottenere benefici ambientali percepibili ed aumentare l’attrattività del percorso cicloturistico della Valsugana.
L’intervento è stato cofinanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FESR (Asse: Interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza dei territori esposti a rischio idrogeologico) e si inserisce in un quadro di interventi più amplio, alcuni già realizzati, e che prevedrà ulteriori stralci di rinaturalizzazione del fiume Brenta finalizzati alla differenziazione morfologica e al miglioramento dello stato di qualità ambientale, senza però perdere le attuali capacità di laminazione delle portate di piena verso l'abitato di Borgo Valsugana.
La sinergia tra interventi di mitigazione del rischio di alluvioni e tutela e valorizzazione della multifunzionalità ambientale rappresenta uno dei temi fondamentali per la Provincia di Trento e riconosciuti anche a livello europeo con la direttiva 2000/60/CE (cosiddetta Direttiva Quadro Acque) e la direttiva 2007/60/CE (cosiddetta Direttiva Alluvioni).
L'intervento di riqualificazione in veste invernale:
L'intervento di riqualificazione in veste estiva:
mitigazione del rischio di alluvioni