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Il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni

Il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni prende in considerazione tutti gli aspetti della gestione del rischio di alluvioni, e in particolare la prevenzione, la protezione e la preparazione, comprese le previsioni di alluvioni e i sistemi di allertamento, e tiene conto delle caratteristiche del bacino idrografico o del sottobacino interessato.

Può anche comprendere la promozione di pratiche sostenibili di utilizzo del suolo, il miglioramento di ritenzione delle acque nonché l’inondazione controllata di certe aree in caso di fenomeno alluvionale.

Contenuti dei Piani di gestione del Rischio Alluvioni

Gli Stati membri, attraverso i piani di gestione del rischio di alluvioni definiscono obiettivi appropriati per la gestione dei rischi di alluvioni per le zone individuate nelle fasi precedenti, ponendo l’accento sulla riduzione delle potenziali conseguenze negative che un evento potrebbe avere per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e l’attività economica e, se ritenuto opportuno, su iniziative non strutturali e/o sulla riduzione della probabilità di inondazione.

Questi Piani tengono conto degli aspetti pertinenti quali la portata della piena, le vie di deflusso delle acque e le zone con capacità di espansione delle piene, come le pianure alluvionali naturali, gli obiettivi ambientali dell’articolo 4 della direttiva 2000/60/CE ("Direttiva Acque"), la gestione del suolo e delle acque, la pianificazione del territorio, l’utilizzo del territorio, la conservazione della natura, la navigazione e le infrastrutture portuali.

Per il raggiungimento degli obiettivi prevedono specifiche misure e il relativo ordine di priorità.

Per l'individuazione degli obiettivi e il loro raggiungimento l'unità di gestione individuata è quelle del bacino idrografico. Il territorio italiano è stato suddiviso in 7 Autorità distrettuali di bacino di rilievo nazionale competenti dell'attuazione delle disposizioni comunitarie concernenti la Direttiva Acque (2000/60/CE) e dalla Direttiva Alluvioni (2007/60/CE).

La Provincia di Trento è divisa tra due Autorità distrettuali di bacino:

  • l'autorità distrettuale di bacino del fiume Po per quanto riguarda i bacini del fiume Sarca e del fiume Chiese;
  • l'autorità distrettuale di bacino delle Alpi Orientali.

A livello nazionale, i Piani di gestione del rischio di alluvioni sono di competenza delle Autorità di bacino distrettuali, ma la Provincia autonoma di Trento redige il proprio Piano, ad integrazione dei Piani distrettuali, in virtù della serie di materie che lo Statuto della Regione Trentino-Alto Adige riserva alla sua diretta competenza.

 

Primo ciclo di gestione 2015-2021

Il Piano di gestione del rischio alluvione segue un processo di pianificazione della durata di sei anni a conclusione del quale si avvia ciclicamente un nuovo processo di revisione

Il progetto di Piano di Gestione del Rischio Alluvioni del primo ciclo di gestione (2015-2021) della Provincia di Trento è stato approvato dalla Giunta Provinciale con delibera n. 2197 del 9 dicembre 2014 ed è stato posto ad integrazione dei Piani di Gestione delle due Autorità distrettuali di bacino relativamente agli ambiti di competenza.

 

Secondo ciclo di gestione 2022-2027

La Giunta Provinciale con deliberazione n. 2167 del 10 dicembre 2021 ha provveduto ad approvare il primo aggiornamento e revisione del Piano di gestione del rischio alluvione della provincia di Trento per il secondo ciclo di gestione (2022-2027) di cu il piano costituisce allegato e parte integrante.

Questo Piano, come il precedente, è il frutto della collaborazione tra le strutture provinciali competenti in materia di gestione dei corsi d’acqua e di protezione civile, in primis, ma anche di tutela dell’ambiente e dei beni culturali.

Accanto agli obiettivi generali di tutela della salute umana, dell’ambiente, del patrimonio culturale e dell’attività economica, già indicati dalla direttiva Alluvioni stessa, con questo aggiornamento la provincia di Trento intende perseguire anche obiettivi trasversali che mirano al miglioramento del quadro conoscitivo per la definizione del rischio, riconoscendo questa attività essenziale per meglio orientare le scelte programmatiche, migliorare la comunicazione verso i cittadini, allo scopo di accrescerne la percezione del rischio attraverso azioni di informazione, comunicazione e partecipazione. Questi da considerarsi anche come misure di adattamento nel contesto dei cambiamenti sociali e climatici ai quali stiamo assistendo.

Le misure indicate nel Piano, finalizzate al raggiungimento degli obiettivi dello stesso, rappresentano una parte del complesso degli interventi individuati dal Servizio Bacini montani e finalizzati alla mitigazione del pericolo alluvionali, al mantenimento dell’efficienza degli interventi e alla stabilità dei versanti. Infatti, considerando il ciclo di programmazione e la struttura stessa del PGRA delineata dalla Comunità Europea, si è ritenuto opportuno inserire nel PGRA come misure strutturali specifiche interventi di una certa portata. Questi altri interventi sono contenuti dal Piano degli interventi di sistemazione idraulica e forestale, che ne garantisce il finanziamento, così come previsto dall’art. 85 della legge provinciale del 23 maggio 2007, n. 11.

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Pubblicato il: Mercoledì, 08 Luglio 2020 - Ultima modifica: Mercoledì, 10 Agosto 2022

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